Ufficio caccia, per il Fap “Deve pagare tutta la banda”
Il
 movimento trasversale Fronte di Azione Popolare Pesaro-Urbino 
interviene sul caso Ufficio caccia in Provincia. Dice il presidente del 
movimento Giacomo Rossi: “Ora che sull'Ufficio caccia provinciale 
iniziano ad uscire le prime 'magagne', tutti si defilano e si 
giustificano. Per anni e anni l'Ufficio caccia ha viaggiato a braccetto 
con la dirigenza politica dell'ente provinciale in un connubio ideale, 
operativo e politico quasi imbarazzante. Chi non ricorda il Dirigente 
Goffredo Pazzaglia presenziare alle varie riunioni e feste dei 
cacciatori insieme ad Ucchielli, Pensalfini e i due Ricci, Matteo e 
Mirko, in pesca di voti e proseliti? Ora che è scoppiato il caso “marche
 da bollo” tutti si defilano. Se il giudice attesterà la colpevolezza 
del dirigente Pazzaglia, a rigor di logica non potrà essere possibile 
che tutta“la  banda” la passi liscia, almeno dal punto di vista etico e 
morale”. Rincara Rossi: “C'è da dire che non è solo il caso dei presunti
 ammanchi della marche da bollo che andrebbe rivisto ed analizzato ma 
anche tutte le altre denunce e segnalazioni sulla gestione dell'Ufficio 
caccia che nel tempo sono state fatte e finite nel dimenticatoio; uno 
per tutti il mio esposto sul presunto concorso truccato per un posto 
nello stesso Ufficio caccia.  Le responsabilità sulla pessima gestione 
di questo settore amministrativo della Provincia, andrebbero dunque 
analizzate meglio e globalmente”. Conclude Rossi: “La caccia è una 
pratica tradizionale che va regolamentata, difesa e tutelata e non di 
certo lasciata in mano ad un gruppo di speculatori politici e forse 
anche economici. Spero che le associazioni venatorie ed i cacciatori se 
lo ricordino bene".




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