| Alberto Ferretti interviente sul parco fotovoltaico della Piana di Maiano | 
CAGLI _ Il ventilato parco voltaico nella Piana di Maiano, per il quale  negli ultimi tempi si è acceso un forte dibattito tra le minoranze in  consiglio comunale e l’Amministrazione  e con  vari cittadini che hanno  manifestato la propria contrarietà, sembra che per il momento non siano  stati concessi tutti i necessari pareri. Infatti nella settimana  antecedente il Natale nella Conferenza dei Servizi tenutasi presso  l’Amministrazione Provinciale, sembra che vi sia stata la classica  “fumata nera” e nessun parere favorevole è stato per ora concesso.  Sull’area infatti è in vigore da tempo un importante vincolo monumentale  e determinante è ritenuto il parere della Sovrintendenza Archeologica  delle Marche. E su questo dibattito riportiamo anche un parere di uno  studioso e geologo cagliese, il Prof. Alberto Ferretti che recentemente  ha contribuito ad un importante ritrovamento. I cerchi di antichi  villaggi o necropoli risalenti al VI° secolo a.C. riportati alla luce  con una campagna di scavi della stessa Sovrintendenza e secondo Ferretti  non ancora completata e che ancora potrebbe far tornare alla luce altri  antichi reperti: 'La zona della Piana di Maiano, è dal secolo scorso –  afferma Ferretti - oggetto di importanti ritrovamenti anche perché nei  pressi furono infatti ritrovati i famosi bronzetti di Coltona che si  trovano nel Museo Archeologico di Ancona. Poi negli anni Sessanta in un  appezzamento confinante con il lungo rettilineo della ex Strada Statale  424 che lambisce la Piana di Maiano, furono rinvenute varie tombe  antichissime con oggetti anch’essi finiti sempre nel museo Archeologico  di Ancona. Ma un’altra importante scoperta è avvenuta molto di recente,  proprio nella zona vicinissima dove dovrebbe essere realizzato il grande  parco voltaico. Realizzare questi impianti, la chiamano “economia  verde”, ma il colore predominante è il nero. Dev’essere una nuova forma  di daltonismo. Funereo. Così le colline della nostra Regione, spesso  franose, si ricoprono di “pale eoliche”; i campi prima verdi, poi  dorati, ora si ricoprono di scuri “parchi fotovoltaici” (e la tecnologia  li rende obsoleti appena montati). Le aree archeologiche, vanto di  molte regioni, da noi vengono scavate e subito ricoperte. È accaduto a  Cagli ai villaggi (secondo altri, necropoli) dell’VIII e VI sec. a.C.  (vedi figura).  Altri “cerchi” si ritrovano nella Piana, ad una certa  distanza dal torrente. Ce ne sono degli altri ancora? Sarebbe un vero  peccato distruggerli per un parco fotovoltaico. Speriamo nel buon senso  degli amministratori pubblici e di quanti amano la nostra regione'.
 
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