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venerdì 7 gennaio 2011

LA FONTANA DI PIAZZA MAGGIORE - RESTAURI, RICERCHE E PROSPETTIVE

Cagli, arte e natura Il restauro del 1994 (a cui ha fatto seguito un intervento manutentivo nel 2009) ha avuto il pregio di bloccare il degrado in atto che interessava gradini, bacino, colonna e coppa. Il problema del bacino polilobato permane poiché mentre all’esterno la fontana si presenta con spesse parti in pietra sagomate, l’interno a...
contatto con l’acqua è semplicemente intonacato. Se in antico sovrapponendo fino a sette successivi strati di calce si riusciva ad impermeabilizzare il tutto grazie anche ad una manutenzione costante oggi la situazione caratterizzata da una manutenzione rarefatta è alquanto complessa. Così mentre il restauro del 1994 fu progettato dall’Ufficio Tecnico Comunale per il pieno recupero della fontana ci si è oggi affidati al prof. Giuseppe Papillo che insegna restauro all’Università degli Studi di Ferrara.

Va inoltre detto che mentre il restauro della coppa nel 1994 è stato come si vede adeguato (problemi esistono invece per alcune parti del bacino polilobato) dall’altro lo studio del gioco d’acqua settecentesco non è stato preso in dovuta considerazione.

Un ex voto del 1748 (la fontana fu realizzata pochi anni prima ossia nel 1736) ci rende l’immagine fedele della fontana della piazza Maggiore di Cagli. L’ex voto fu fatto eseguire da chi scampò la morte durante il gioco dello steccato che come a Pamplona qui si faceva nella Piazza chiudendo con tavole di legno (steccato appunto) le vie laterali e liberando dei tori.
Dunque da questo ex voto si può vedere che la fontana aveva due soli gradini in quanto evidentemente rispetto ad oggi erano differenti le pendenze della pavimentazione della Piazza. Inoltre la fontana era all’epoca protetta da un colonnato in pietra (solo molto dopo sul terzo gradino aggiunto fu posta una ringhiera metallica poi smontata per farne dono alla patria durante il Ventennio fascista). I colonnini in pietra erano tra loro uniti da una sbarra metallica.
Ma esiste anche un altro aspetto: il gioco d’acqua originario. Dal fusello usciva un getto d’acqua detto a fiocco (ossi simile a quello per intenderci della fontana dinanzi a Palazzo Chigi a Roma sede del Governo) inoltre la coppa tracimava e si vede dall’ex voto che uscivano getti d’acqua dai mascheroni.
L’uscita dell’acqua dai mascheroni favoriva in effetti il posizionamento in antico degli orci che grazie a degli appositi ferri potevano essere appoggiati a filo d’acqua direttamente dentro il bacino.
Ma ciò che colpisce è la grande quantità d’acqua che non è un’invenzione del pittore. Infatti guardando le foto della colonna antica (sostituita dall’attuale copia nel 1994) si vede che era attraversata da un condotto di notevole diametro. Infatti in antico l’acqua dell’intero acquedotto comunale passava attraverso la fontana della piazza Maggiore da dove (come per la fontana di San Giuseppe) i cittadini potevano attingere acqua potabile a condizione di non sporcarla. L’acqua all’epoca (elemento prezioso) non andava affatto in dispersione nella fognatura ma rientrava nell’acquedotto che a mano a mano riforniva le cisterne dei vari palazzi nobiliari.
Oggi invece modificato il gioco d’acqua settecentesco la fontana di piazza appare come dire "asciutta". Ha infatti la portata non di una fontana romana (alla quale è peraltro evidentemente ispirata sotto l'aspetto stilistico) bensì di una fontanella.

Inoltre la fontana anticamente presentava sul lato di palazzo Mavarelli un abbeveratoio del quale si conserva nei Depositi Museali solo un frammento costituito da una testina in pietra scolpita a rilievo.
Sul lato del palazzo Pubblico (probabilmente a partire dall’Ottocento) compare invece una fontanella con due rubinettoni laterali.

Per recuperare il gioco d’acqua settecentesco è stato fatto elaborare dal dott. Lombardi di Roma (uno dei massimi esperti del settore a livello nazionale ed esperto di fontane romane) un progetto basato peraltro sul ricircolo. Ciò renderebbe ovviamente non potabile l’acqua della fontana ma il problema potrebbe essere superato con il riposizionamento come era in antico di una fontanella laterale alimentata con acqua potabile dell’acquedotto.

Il progetto del dott. Lombardi è stato stilato in verità anche per risparmiare sulla bolletta dell’acqua. Infatti, l’impianto di ricircolo progettato nel 1994 ha smesso poco dopo di funzionare e mantenere oggi la fontana attingendo direttamente l’acqua potabile dell’acquedotto è da un lato esoso e dall’altro poco ecosostenibile.


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