Denuncia cani maltrattati
Un recinto fatiscente, nessun riparo dalla pioggia, dalla neve e dal sole. Mezzo metro di catena che non permette alla povera bestiola di arrivare alla ciotola dell’acqua, sempre che ci sia acqua. Relegato in uno scampolo di campo, lontano da tutto e da tutti.
E’ una di quelle scene che troppo spesso passano inosservate ma che, se ci si fa attenzione e ci si guarda attorno, si possono vedere non troppo lontano dalla città. E il paradosso è che il padrone magari si crede una brava persona, un benefattore che ha salvato il cane dal canile. Spreca litri di acqua potabile per lustrare la sua auto, la ripara nel garage per evitare che si bagni o che la grandine la graffi e rimuove dalla sua coscienza un essere vivente ridotto a rottame.
Ti si stringe il cuore e ti chiedi come sia possibile ancor oggi tanta banale crudeltà, che non fa notizia. Non fa notizia perché tanto è solo un cane. Cosa vuoi, tante persone ogni giorno soffrono e vengono maltrattate, ci sono problemi ben più gravi e poi non c’è scritto da nessuna parte che tener malamente un animale sia peccato.
Peccato non lo so, ma reato sì. Lo stabilisce l’articolo 727 della legge 189 del 2004. Non secondario è inoltre il fatto che Paesi come Gran Bretagna, Austria, Germania, Svizzera abbiano inserito nelle loro Costituzioni il riconoscimento degli animali quali soggetti. Dal 1974 nella Costituzione Indiana è stato inserito tra i doveri fondamentali dei cittadini quello di “ proteggere e migliorare l’ambiente naturale, comprese le foreste, i laghi, i fiumi e gli animali selvatici ed avere compassione per le creature viventi”.
Anche la normativa comunitaria si è più volte soffermata su tematiche inerenti la protezione degli animali. Nel 1991, a Maastricht con la riforma del trattato per la nascita dell’Unione Europea, è stata approvata un “Dichiarazione sulla protezione degli animali” che riconosce loro la natura di esseri senzienti. Gli animali vengono da questo momento riconosciuti come soggetti superando l’ incivile concezione che l’animale sia un oggetto di proprietà.
Alla luce di quanto detto resta incomprensibile e fa indignare che esistano situazioni così degradanti per l’amico dell’uomo come quella descritta all’inizio, una situazione reale, di questi giorni e ancora non conclusa. Eppure basterebbe un maggior controllo da parte delle autorità competenti, maggior collaborazione da parte dei cittadini, una campagna informativa che raggiunga i proprietari di cani, un non chiudere gli occhi per timore di rompere le scatole ad un vicino.
Che futuro avrà il maremmano della foto allegata, e quelli che come lui sono vittime di tanta trascuratezza e indifferenza?!? Dipende. Dipende da quanto crediamo e vogliamo che un mondo diverso possa esistere anche per loro.
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