partenza: Cagli, piazza Matteotti.
arrivo: Cagli, piazza Matteotti.
distanza: 78 chilometri.
Profilo altimetrico: Punta massima m.781.
condizioni del percorso: Completamente asfaltato.
segnaletica: Normale segnaletica Stradale.
momento migliore: Dall’inizio Primavera fino al sopraggiungere dell’ Inverno.
sicurezza: Molta attenzione nei ripidi tratti in discesa, nonché al traffico, in alcuni tratti piuttosto sostenuto.
arrivo: Cagli, piazza Matteotti.
distanza: 78 chilometri.
Profilo altimetrico: Punta massima m.781.
condizioni del percorso: Completamente asfaltato.
segnaletica: Normale segnaletica Stradale.
momento migliore: Dall’inizio Primavera fino al sopraggiungere dell’ Inverno.
sicurezza: Molta attenzione nei ripidi tratti in discesa, nonché al traffico, in alcuni tratti piuttosto sostenuto.
Itinerario
Questo percorso abbraccia le pendici del Monte Catria, dove il silenzio e la pace la fanno da padroni. Numerose e ripide salite poste nella parte centrale, rendono il tragitto piuttosto impegnativo; lo consigliamo a chi è ben preparato e, a questi, sconsigliamo la fretta.
Questo percorso abbraccia le pendici del Monte Catria, dove il silenzio e la pace la fanno da padroni. Numerose e ripide salite poste nella parte centrale, rendono il tragitto piuttosto impegnativo; lo consigliamo a chi è ben preparato e, a questi, sconsigliamo la fretta.
Partiamo con la Nostra trekking bike dalla bellissima Piazza Matteotti a Cagli; questa cittadina, posta alle pendici del Monte Petrano ed alla confluenza dei torrenti Burano e Bosso, ha il suo territorio comunale caratterizzato dagli importanti rilievi montuosi del Catria e del Nerone.
L’imponenza del Ponte Mallio, di epoca romana, segna una delle entrate alla città la quale ha per simbolo il caratteristico Torrione ellittico, costruzione fortificata risalente al XV secolo.
Nella chiesa di San Domenico è custodito un pregevole affresco di Giovanni Santi, padre di Raffaello.
Fatte queste necessarie considerazioni, lasciamo la cittadina percorrendo via Leopardi fino a raggiungere il sopracitato “Torrione”.
Allo stop, giriamo a sx, raggiunto un altro stop, seguiamo la direzione Fano. Poco più avanti, prendiamo la direzione Pergola che manteniamo per un bel tratto fino a raggiungere l’abitato di San Savino; lo superiamo, per puntare sempre verso Pergola.
Dopo 19 km eccoci a Pergola. Qui teniamo la direzione Fabriano, Sassoferrato e Serra Sant’Abbondio. Il 24°km inizia con l’abitato di Bellisio Solfare: lo superiamo ed al bivio seguiamo le indicazioni a dx per Fonte Avellana.
In prossimità del 29° km, inizia la salita che ci porterà a Serra Sant’Abbondio; scolliniamo e, raggiunto il bivio, proseguiamo in direzione Urbino, Frontone. Dopo 35 km giungiamo a Frontone con il suo Castello dell’XI Secolo che domina la vallata sottostante.
Questo paese, situato alle pendici del Monte Catria è “incastonato” fra le colline e le vallate, ciò lo rende meta ambita da escursionisti ed appassionati della natura.
Usciamo dal paese ed al bivio giriamo a sx in direzione Foce, Fonte Avellana; al 39° km iniziamo un’altra salita, giunti al valico, affrontiamo la discesa che porta all’Abbazia di Fonte Avellana attraverso una strada piuttosto stretta che suggerisce una certa attenzione.
Raggiungiamo questo eremo alle falde del Monte Catria, fondato attorno al 980 da San Romualdo (ricordato persino da Dante nel Suo XXI canto del Paradiso); oggi è uno dei centri monastici più importanti delle Marche.
Doverosa sosta in questo incantevole luogo di pace e refrigerio prima di riprendere il tragitto in direzione Scheggia; dopo poco, rieccoci su una nuova salita che in 2,5 km ci conduce al prossima valico, lo superiamo e riprendiamo l’ennesima ripida discesa da percorrere sempre con la massima attenzione.
Superiamo l’abitato di Isola Fossara e teniamo ancora la direzione Scheggia; al bivio prendiamo a dx per Cantiano, Cagli. Inizia l’ennesima salita; dopo 3 km scolliniamo puntando verso Chiaserna.
Un cippo indica che siamo nell’abitato di Cantiano dopo aver percorso 68 km; questa cittadina posta tra il corso del Burano e quello del Bevano ci accoglie per “mostrarci” la Sua Collegiata e la chiesa di Sant’agostino.
Finita la discesa, proseguiamo in direzione Pesaro; superato il semaforo di Cantiano, seguiamo le indicazioni per Fano, superiamo una rotonda e proseguendo diritti ci immettiamo sulla vecchia Flaminia.
Sulla sx, scorgiamo le indicazioni per il Bosco di Tecchie, prevalentemente “abitato” da cerri e faggi: occupa una vasta estensione ed è inserito tra le oasi del WWF d’Italia.
Superiamo un punto di ristoro con Terrazza sul Burano, proseguiamo in direzione Cagli dove al 76° km raggiungiamo il suo abitato; lasciamo la strada principale per seguire a sx le indicazioni per Pietralunga incontrando lo svettante Torrione. Giriamo a dx e raggiungiamo la piazza Matteotti che solo poche ore prima ci vide “partenti”.