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sabato 31 marzo 2012

CicloTurismo Marche: Monte Catria, tra spiritualità e natura

CicloTurismo Marche: Monte Catria, tra spiritualità e natura 

partenza: Cagli, piazza Matteotti.
arrivo: Cagli, piazza Matteotti.
distanza: 78 chilometri.
Profilo altimetrico: Punta massima m.781.
condizioni del percorso: Completamente asfaltato.
segnaletica: Normale segnaletica Stradale.
momento migliore: Dall’inizio Primavera fino al sopraggiungere dell’ Inverno.
sicurezza: Molta attenzione nei ripidi tratti in discesa, nonché al traffico, in alcuni tratti piuttosto sostenuto.
Itinerario
Questo percorso abbraccia le pendici del Monte Catria, dove il silenzio e la pace la fanno da padroni. Numerose e ripide salite poste nella parte centrale, rendono il tragitto piuttosto impegnativo; lo consigliamo a chi è ben preparato e, a questi, sconsigliamo la fretta.
Partiamo con la Nostra trekking bike dalla bellissima Piazza Matteotti a Cagli; questa cittadina, posta alle pendici del Monte Petrano ed alla confluenza dei torrenti Burano e Bosso, ha il suo territorio comunale caratterizzato dagli importanti rilievi montuosi del Catria e del Nerone.
L’imponenza del Ponte Mallio, di epoca romana, segna una delle entrate alla città la quale ha per simbolo il caratteristico Torrione ellittico, costruzione fortificata risalente al XV secolo.
Nella chiesa di San Domenico è custodito un pregevole affresco di Giovanni Santi, padre di Raffaello.
Fatte queste necessarie considerazioni, lasciamo la cittadina percorrendo via Leopardi fino a raggiungere il sopracitato “Torrione”.
Allo stop, giriamo a sx, raggiunto un altro stop, seguiamo la direzione Fano. Poco più avanti, prendiamo la direzione Pergola che manteniamo per un bel tratto fino a raggiungere l’abitato di San Savino; lo superiamo, per puntare sempre verso Pergola.
Dopo 19 km eccoci a Pergola. Qui teniamo la direzione Fabriano, Sassoferrato e Serra Sant’Abbondio. Il 24°km inizia con l’abitato di Bellisio Solfare: lo superiamo ed al bivio seguiamo le indicazioni a dx per Fonte Avellana.
In prossimità del 29° km, inizia la salita che ci porterà a Serra Sant’Abbondio; scolliniamo e, raggiunto il bivio, proseguiamo in direzione Urbino, Frontone. Dopo 35 km giungiamo a Frontone con il suo Castello dell’XI Secolo che domina la vallata sottostante.
Questo paese, situato alle pendici del Monte Catria è “incastonato” fra le colline e le vallate, ciò lo rende meta ambita da escursionisti ed appassionati della natura.
Usciamo dal paese ed al bivio giriamo a sx  in direzione Foce, Fonte Avellana; al 39° km iniziamo un’altra salita, giunti al valico, affrontiamo la discesa che porta all’Abbazia di Fonte Avellana attraverso una strada piuttosto stretta che suggerisce una certa attenzione.
Raggiungiamo questo eremo alle falde del Monte Catria, fondato attorno al 980 da San Romualdo (ricordato persino da Dante nel Suo XXI canto del Paradiso); oggi è uno dei centri monastici più importanti delle Marche.
Doverosa sosta in questo incantevole luogo di pace e refrigerio prima di riprendere il tragitto in direzione Scheggia; dopo poco, rieccoci su una nuova salita che in 2,5 km ci conduce al prossima valico, lo superiamo e riprendiamo l’ennesima ripida discesa da percorrere sempre con la massima attenzione.
Superiamo l’abitato di Isola Fossara e teniamo ancora la direzione Scheggia; al bivio prendiamo a dx per Cantiano, Cagli. Inizia l’ennesima salita; dopo 3 km scolliniamo puntando verso Chiaserna.
Un cippo indica che siamo nell’abitato di Cantiano dopo aver percorso 68 km; questa cittadina posta tra il corso del Burano e quello del Bevano ci accoglie per “mostrarci” la Sua Collegiata e la chiesa di Sant’agostino.
Finita la discesa, proseguiamo in direzione Pesaro; superato il semaforo di Cantiano, seguiamo le indicazioni per Fano, superiamo una rotonda e proseguendo diritti ci immettiamo sulla vecchia Flaminia.
Sulla sx, scorgiamo le indicazioni per il Bosco di Tecchie, prevalentemente “abitato” da cerri e faggi: occupa una vasta estensione ed è inserito tra le oasi del WWF d’Italia.
Superiamo un punto di ristoro con Terrazza sul Burano, proseguiamo in direzione Cagli dove al 76° km raggiungiamo il suo abitato; lasciamo la strada principale per seguire a sx le indicazioni per Pietralunga incontrando lo svettante Torrione. Giriamo a dx e raggiungiamo la piazza Matteotti che solo poche ore prima ci vide “partenti”.

“Per scelte e valutazioni chiediamo criteri oggettivi”

“Per scelte e valutazioni chiediamo criteri oggettivi”


Assemblea sul futuro della sanità: chi decide ci tiene all’oscuro

Cagli Una delle poche occasioni in cui i cittadini hanno potuto dire la loro e raccontare come quotidianamente vivono la sanità: le liste d'attesa, le prenotazioni degli esami, i ricoveri. Una serata, quella di mercoledì, voluta dall'associazione Contemporaneo e dal titolo Sanità regionale, ospedale unico, ospedali di rete: quale futuro?. Un tema scottante per i cagliesi che, anno dopo anno, si sono visti razionalizzare importanti servizi socio sanitari. L'incontro è stato organizzato dal coordinamento provinciale La salute ci riguarda. Un cittadino ha raccontato come sia stato difficile prenotare una visita specialistica nella sua Regione e come invece, con una semplice telefonata, è riuscito a prendere un appuntamento nell'ospedale di Città di Castello con soli tre giorni di attesa. Nella mia Regione avrei dovuto aspettare mesi ha affermato. Intanto a dicembre è stato approvato il nuovo Piano socio-sanitario regionale ed è prevista per la fine del mese di aprile l'approvazione dei Piani di Area Vasta. A dicembre 2010 nascono gli Ospedali riuniti Marche Nord che prevedono il raggruppamento del San Salvatore di Pesaro e del Santa Croce di Fano in un'unica realtà amministrativa. Da qui l'idea di realizzare un ospedale unico, l'ospedale della discordia. Pretendiamo dai nostri amministratori un metodo di valutazione basato su criteri oggettivi, che giustifichi le decisioni prese ha affermato Fernanda Marotti, esponente del coordinamento La salute ci riguarda. Ciò che allarma il coordinamento è il futuro della sanità della Provincia perchè, a suo avviso, l'ospedale unico coprirà il livello minimo di cura dell'Area vasta. Ma anche l'aziendalizzazione degli ospedali, i tagli dei posti letto e dei tempi di ricovero, il taglio di 20 milioni di euro alla sanità annunciati dal Dirigente Carmine Ruta. E quale sarà il futuro degli ospedali di polo? La determina 240, per ora sospesa, parla di Presidio territoriale h24 e di casa della salute, ma cosa significa? Questa è una possibile previsione su Cagli – ha affermato il dottor De Marchi di Bene Comune – cosa significhi ancora non lo sappiamo ma sono progetti da tenere sotto controllo. I relatori, tra cui Claudio Orazi di Lupus in Fabula, puntano il dito sulla scelta di Fosso Sejore, una scelta a loro avviso dettata dalla politica che servirà a riqualificare un'area poco sviluppata dal punto di vista urbanistico. Non voglio speculazioni politiche sulla sanità! - ha affermato l'assessore comunale Eugenia Berardinelli – State tranquilli che l'ospedale unico non si farà. Non basta un contenitore per chiamarlo ospedale, servono le professionalità, le capacità e i servizi. Tra il pubblico anche il consigliere regionale Giancarlo D'Anna, il sindaco di Piobbico Giorgio Mochi, il consigliere provinciale Domenico Papi e la coordinatrice dell'Idv di Cagli, Ninel Donini.

Atletic Cagli, la C2 è dietro l'angolo

Atletic Cagli, la C2 è dietro l'angolo


Sei giornate alla fine del campionato a cinque di serie D

Sedici vittorie, due pari, 50 punti, 118 gol fatti, più 14 in media inglese e più 8 sulla seconda. Sono i numeri dell’Atletic Cagli che domina il campionato di calcio a cinque di serie D, girone A. A sei giornate dalla conclusione parrebbe che il più è fatto anche se tifosi e società non cantano ancora vittoria. Il passionale presidente Fabio Fagiani, titolare della Feluca Viaggi, primo sostenitore dell’ambizioso progetto, non si nasconde. “Siamo un gruppo di amici che stanno portando avanti un progetto ambizioso! Portare il Calcio a 5 in serie C2 con dedizione e sacrificio. Progetto nato da un gruppo di amici ‘geniali’ che hanno dato e stanno dando l'anima per questa società. Aza, Vitino e il Letz hanno creato e cresciuto come un bambino questo giocattolo cercando di fare il possibile. Il mio ingresso è stato importante per dare tranquillità ai ragazzi, per sollevarli da pensieri e responsabilità che condizionavano anche il loro rendimento sportivo. La crescita, l'esperienza maturata, il grande lavoro dei mister Filo e Faustino, i valorosi giovani e i vecchietti Giommi e Merendoni stanno facendo il resto”. Il presidente però tiene alta la guardia in vista del finale di campionato: “Non basta essere i più forti, per fare questi numeri c'è bisogno di una empatia generale che a Cagli per il momento c'è ma, attenzione, non molliamo ora! Il traguardo è vicino, ma il pallone è rotondo! Continuiamo così. Abbiamo dimostrato di avere nel corso di tutto il campionato equilibrio e capacità di sacrificio, qualità fondamentali per tagliare il traguardo per primi. C'è entusiasmo in un gruppo interamente cagliese seguito con passione dalla città. Quando giochiamo in casa abbiamo il supporto di quelle sessanta, settanta persone, che ci accompagnano e ci sostengono in questa avventura. E non dimentico l'aspetto sociale e di aggregazione che portiamo avanti con il progetto. Al termine di ogni gara è rituale il terzo tempo con gli avversari. Insomma si va oltre l'aspetto squisitamente agonistico”, ha sottolineato il presidente Fabio Fagiani. Dando un’occhiata alla classifica, vediamo che l’Atletic Cagli guida con 50 punti, segue il Barco Urbania con 42, terzo il Peglio con 40, quarto l’Audax Piobbico con 36. Prossimo turno Atletic Cagli-Peglio. E’ cominciato il conto alla rovescia per una piccola grande storia sportiva.

Tu morrai senza di me, ma non si uccide per amore

Tu morrai senza di me, ma non si uccide per amore

Getta il corpo dell’ex-ragazza, probabilmente tramortito dalle percosse ricevute, dal viadotto e poi si getta anche lui. Accade a Cagli Saimo, 23enne con la fiera convinzione di sentirsi ‘uomo’, ha il forte disagio di essere stato lasciato da Andrea, studentessa 18enne, così la attende sotto casa al rientro di una serata con le amiche, la picchia selvaggiamente, al punto di farle saltare un dente. Non soddisfatto la trascina in auto e la conduce sul viadotto di Fossombrone, gettando il suo corpo da un’altezza di 15 metri. Poi forse preso dai rimorsi o in preda a visioni shakespeariane, si getta anche lui per coronare il suo sogno d’amore-morte. Sopravvivono entrambi, lui ha ferite guaribili in 60 giorni, lei, invece, lotta contro la morte.
Era destino, direbbe qualcuno. Il soggetto agente di questa tragedia, il protagonista è lui: per questo, come in ogni copione, sembra coerente che sia lui a sopravvivere. Lui che organizza, lui che opera, lui che picchia, percuote e massacra. Lui che getta il corpo e che ‘per amore’ decide di gettarsi. Ma lei dove è? Lei è una studentessa, lei è una che ha lasciato, lei è solo un corpo. Un corpo che dopo un delicato intervento lotta tra la vita e la morte. Un corpo di cui disporre a piacimento, un corpo da punire perché ha osato liberarsi.

La tragica violenza subita dal corpo di Andrea sembrerebbe attenuata dalla pazzia di Saimo. Di lui molti direbbero uomo vile, dall’anima ignorante e bestiale, dalle mani incontrollabili, ma non rappresenterebbero a pieno la sua viltà. La violenza che Saimo ha esercitato sulla persona (non sul corpo) di Andrea non si riduce a bassezza d’animo, è intrisa di qualcosa che si conserva nella storia umana attraverso i secoli e al di là dei confini culturali: la proprietà della donna.
Andrea era sua proprietà, Andrea non aveva il diritto di scegliere, Andrea non doveva permettersi di lasciarlo. Saimo sicuramente crede di aver architettato tutto ciò per amore, ne è candidamente convinto, come lo sono stati tutti i suoi predecessori e,anche se alla mente lucida risulta illogico definire un simile gesto come ‘sentimentale’, il violento non percuote, malmena o pesta per disprezzo, picchia per amore. Per quella malsana convinzione che laddove non arrivino le parole, i regali o le dichiarazioni possa arrivare la violenza. Il ‘mia o di nessun altro’ non si riduce a un motivo letterario. Il Don Rodrigo manzoniano è solo un esempio di una simile forma mentis, non tutti i ‘proprietari di donne’ sono, infatti, come La bestia umana di Émile Zola. Non tutti i predatori si percepiscono come psicotici, la maggior parte, se assecondati, possono addirittura rappresentare l’uomo perfetto. Se Lucia avesse favorito Don Rodrigo, probabilmente, avrebbe vissuto nello sfarzo e nell’agiatezza: una bambola in una casa a grandezza umana. Se avesse, ma non l’ha fatto e, per questo, è stata imprigionata. Paradossalmente c’è da chiedersi poi, se pur cedendo all’uomo-padrone, la bambola sarebbe felice per sempre. La risposta è banalmente sconta, vi è il serio rischio che il gioco diventi stancante e che la bambola invecchi, sostituita da una nuova di zecca.

La violenza contro le donne è sì ignoranza e arretratezza, ma è soprattutto un retaggio culturale, narrato e vissuto nei secoli per varie ragioni più volte accennate (mancanza di indipendenza economica, organizzazione sociale, ruolo della famiglia etc etc) ma non trattabili in questa sede. La battaglia per l’emancipazione è sorta con l’obiettivo di liberare anima e corpo delle donne, dare loro voce senza, però, capovolgere il sistema: non si è, infatti, mai razionalmente prospettato un sistema matriarcale. Volendo metaforizzare, con un’immagine nota agli studi femministi: la colonizzata ha sempre e solo chiesto il diritto all’autogoverno. Ma qui, purtroppo, non si parla di teoria, non si disserta sulla grandiosità del pensiero di Spivak o chi per lei. Andrea rischia, infatti, di pagare con la vita il suo diritto alla scelta di essere libera, perché, per molti uomini come Saimo, ancora libera non è.
  
                                                                                                         Virginia Odoardi


giovedì 29 marzo 2012

Incuria e degrado dei parchi gioco a Cagli

Incuria e degrado dei parchi gioco a Cagli

Dovrebbe essere un piccolo parco giochi per bambini ed invece è un vero immondezzaio. Buste piene di rifiuti, lattine vuote, recinzioni pericolose, sporcizia dappertutto. Non siamo in una  degradata periferia metropolitana , siamo nel centro di Cagli, ma  questo è lo spettacolo che si trovano di fronte bambini e famiglie che provano a frequentare i giardini di via  Bencivenne Paganucci. A nulla sono serviti i ripetuti inviti rivolti alla amministrazione  per  ripulire la zona .
E’ una vera indecenza e trattandosi di un’area molto limitata, non esiste scusante che tenga, per cui l’amministrazione deve intervenire subito per eliminare questo sconcio ed oltre alla pulizia si dovrebbe garantire anche un minimo di controllo su un’area che altrimenti rischia di diventare un luogo dove tutto avviene tranne quello per cui è stato realizzato.

Mei sui recenti tragici avvenimenti

Mei sui recenti tragici avvenimenti

Con molto stupore ho letto l’articolo sui tragici eventi accaduti a Cagli in questi giorni nel quale  sono riportati immotivati ed ingiusti giudizi sulla Città di Cagli e sui suoi abitanti. Rigetto con fermezza la descrizione che viene fatta della nostra città come “omertosa”. Sostengo invece che il comportamento dei cagliesi è stato “dignitoso”.Con la loro riservatezza hanno dimostrato di voler  rispettare il dolore di due famiglie in un momento così difficile ed hanno giustamente rifiutato ogni ricerca di speculare su fatti che investono la sfera privata e che come tali devono essere rispettati. Purtroppo, su tutti i mass media , assistiamo sempre più ad una inqualificabile spettacolarizzazione di eventi che invece andrebbero trattati con grande attenzione  e rispetto ed a questa moda si sono giustamente ribellati i cagliesi  che non si sono concessi a telecamere o ad interviste. Il dovere di informazione non può superare i limiti del rispetto umano e della sofferenza altrui ed a questo rispetto credo tutti dovrebbero attenersi. I cagliesi lo hanno fatto e non possono per questo essere accusati di “omertà”, ma al contrario meritano, come le due famiglie,  un grande rispetto.

                                                                                              Vincenzo Mei

Cagli No a Distinti Salumi

Cagli No a Distinti Salumi

CAGLI _ Quest’anno a Cagli non ci sarà Distinti Salumi e molte sono le considerazioni su questa mancata riedizione di una manifestazione che ha suscitato apprezzamenti e anche critiche negli anni scorsi. La nuova edizione non si farà per motivi finanziari e si vocifera che l’Amministrazione comunale abbia dovuto far fronte anche ad un un ulteriore aggravio di fondi per ripianare i costi dello scorso anno. E secondo Vincenzo Mei ex Sindaco di Cagli e capogruppo di Uniti per Cagli non c’è stato un coinvolgimento delle risorse locali ed ha inviato il seguente comunicato: "Sono dispiaciuto della decisione, ma era purtroppo prevedibile – afferma Mei - in passato ho spesso criticato la manifestazione ma quando la nostra città perde qualcosa non posso certamente essere contento. Purtroppo le preoccupazioni che avevo manifestato sulle linee organizzative si sono avverate e ciò vuol dire che le mie non erano critiche e suggerimenti fuori luogo. Fin dalla prima edizione – continua Vincenzo Mei - avevo sottolineato che se non si fosse cercato anche un forte legame con il territorio, ben presto si sarebbero mostrati gravi difficoltà ed è proprio quello che è successo. L’idea di una manifestazione legata alle tradizioni della gastronomia locale, era e resta ancora valida, ma bisognava curare meglio il rapporto con i settori collegati, come il mondo agricolo, la ristorazione, il commercio ecc…Poiché, in verità la “norcineria” nel nostro comune non è poi così “forte”, bisognava creare un vero circuito di interessi. Si è parlato di “cinturello”, ma non si è nemmeno provato ad offrire incentivi ad aziende agricole per aiutarle ad avviare allevamenti di questa razza. Si è completamente trascurato che esiste ancora una buona presenza di allevamenti di carne bovina di qualità, i ristoratori locali sono stati praticamente lasciati alla loro buona volontà. Insomma si è fatto poco o nulla per creare un indotto che trasformasse una manifestazione di pochi giorni in un fatto economico durevole e le pur lodevoli iniziative di pochi imprenditori della ristorazione e del commercio non sono bastate. Per questo la manifestazione, senza linee guida definite, si è risolta in un fatto episodico slegato dall’economia locale ed alla fine non ha retto. Così si è persa un’altra buona occasione per pubblicizzare il nostro territorio ed aiutare tutta l’economia locale. Di questo non sono certamente soddisfatto. Voglio dire – conclude Vincenzo Mei - una cosa che sicuramente farà storcere il naso a molti, ma siccome é noto a tutti che la maggiore produzione di tartufi pregiati è nel territorio del comune di Cagli, forse è il momento di smetterla di fare gli “snob”e provare, seppure in ritardo, come stanno facendo con successo altri comuni, ad organizzare qualcosa legato ad un prodotto di cui il nostro territorio è veramente ricco".

Premio il Cagliese 2012

Premio il Cagliese 2012

Domenica 1 aprile al Teatro Comunale di Cagli sarà consegnato il Premio il Cagliese 2012

Domenica 1 aprile, alle ore 17:30, il Teatro Comunale di Cagli ospita la nona edizione del Premio il Cagliese organizzato dall’Associazione Giochi Storici di Cagli in collaborazione con le associazioni di volontariato locale.

“Il premio nasce dalla sentita esigenza di dare il giusto riconoscimento al lavoro di tutte quelle persone che, vuoi per il profondo amore che le lega al proprio paese, vuoi per il fermo convincimento con cui credono nelle sue potenzialità, vuoi per l'intimo desiderio di tramandare e far conoscere tutte le cose belle ed uniche che la nostra città ha da raccontare, si sono adoperate per anni, in silenzio, senza autocompiacimento e senza plauso alcuno” spiega Cristiano Ciancamerla, Presidente dell’Associazione Giochi Storici di Cagli.

Anche quest’anno, quindi, si assegneranno due riconoscimenti, uno alla memoria e uno al personaggio vivente.

Lo scorso anno il Premio alla Memoria è andato al “dottorino” Paolo Ginevri, classe 1889, medico condotto a Cagli nel 1917, cagliese acquisito (nasce a Mondavio) ma entrato nel cuore di una città che a distanza di 38 anni dalla sua morte ha voluto ricordarlo, rendendo omaggio alla sua memoria.
Il Premio al Cagliese 2011, invece, è andato al grande Maestro Tonino Cerretini, eccelso artista e cittadino stimato che ha superato, con forza e determinazione, le conseguenze di un grave incidente.
Nato a Cagli nel 1938, fu allievo e insegnante dell’Istituto Statale d’Arte “LAPIS” di Cagli e autore di tantissime opere d’arte che impreziosiscono la città.


Chi si aggiudicherà il Premio il Cagliese 2012? Appuntamento domenica 1 aprile al Teatro Comunale di Cagli.

“A rischio la più bella casa-torre della vallata”

“A rischio la più bella casa-torre della vallata”

Cagli “A Cagli, nella zona di Santa Croce, ai piedi del Colle dei Cappuccini, c’è una casa - torre medievale con finestra rinascimentale (Ca’ Bacarello) che viene definita, nel testo “Case-Torri-Colombaie” su queste costruzioni nelle Marche dell’architetto Gianni Volpe, la più elegante della vallata. La costruzione è giustamente vincolata dalla Sovrintendenza ai Monumenti. Presso questa casa-torre, posta isolata fra il sito alto della Cagli pentapolitana e la più antica chiesa suburbana, la romanica Santa Croce, è in atto uno sbancamento, probabile preludio di una costruzione che alterebbe completamente il sito e la sua godibilità compromettendo in maniera definitiva un ambiente paesistico e architettonico stratificato da secoli”. La segnalazione è del professor Glaucomaria Martufi, docente dell'università di Urbino che prosegue: “Il sito dello sbancamento è per giunta in assoluta prossimità con la via antica di scavalco fra le valli del Bosso e del Burano, che confluiscono più a valle, e che costituiva il collegamento con la città antica. Presso la casa-torre, e presso la via antica, studi recenti hanno anche identificato i reperti delle antiche mura della città della quale ci si ripromette un recupero archeologico. “Ritengo opportuno - conclude il professor Martufi - segnalare alla stampa, locale e nazionale, il rischio pesante di un simile scempio e mi auguro che le autorità preposte alla salvaguardia, locali e regionali, intervengano tempestivamente per evitarlo”.

Urbania Volley Vs ARCOBALENO CAGLI

Urbania Volley Vs ARCOBALENO CAGLI

Sabato 31 marzo 2012
Dalle ore 17.00 alle ore 20.00
Palestra via nardi, Urbania
campionato di prima divisione femminile
8 partita - seconda fase

ATLETIC CAGLI C5-REAL VADO C5

ATLETIC CAGLI C5-REAL VADO C5

Sabato 31 marzo 2012
dalle ore 15.00 alle 0re 16.30
Palestra comunale Cagli

giornata 20 campionato CALCIO A 5 serie D girone A

martedì 27 marzo 2012

Sanità regionale - Ospedale unico - Ospedali di rete Quale futuro

Sanità regionale - Ospedale unico - Ospedali di rete Quale futuro

L’Associazione Contemporaneo organizza un incontro pubblico in collaborazione con il coordinamento provinciale:
La salute ci riguarda
Bene Comune di Fano, IDV di Fano e Gruppo Consiliare provinciale IDV, La Fano dei Quartieri, Liste Civiche Marche, Partito della Rifondazione Comunista Pesaro, Partito Socialista di Fano, Sinistra Unita Fano, SEL Pesaro, Circolo Polverari di Fano, Comitato Carignano Terme Nostre, La Lupus in Fabula, Legambiente Pesaro, MovimentoRadicalSocialista di Fano e di Pesaro, Officina Diaz Pesaro, Protezione civile ARGO di Montefelcino, Radio Pereira Pesaro, Tavolo Ambiente e Protezione Animali del CSV Marche Sportello di Pesaro, ALI-io amo l’Italia, Associazione Contemporaneo