CAGLI _ Non si finiscono di conoscere i tanti segreti nascosti della  Vecchia Cagli. Secondo il vicesindaco Alberto Mazzacchera nell’antica  chiesa di S. Filippo potrebbe essere recuperata un’antica cupola in  formelle di terracotta: < La chiesa di San Filippo, ampliata per  ospitare gli Oratoriani di San Filippo Neri – afferma Mazzacchera - è  stata nel corso dei secoli (forse dopo il terremoto del 1781) mutilata  della sua vera cupola oggi nascosta da un secondo tamburo. Durante i  lavori di rifacimento delle coperture del tamburo eseguiti nel 1988, e  che di poco fanno seguito a quelli che interessarono le due falde del  tetto a capanna, si è potuto constatare l’esistenza di una cupola  ellittica che peraltro è ampiamente richiamata all’interno anche dai  cupolini delle cappelle laterali. L’attuale secondo tamburo con tetto a  padiglione, posto tra la lanterna ed il primo tamburo ellittico con  contrafforti realizzati in mattoni, cela dunque una cupola con la  particolare copertura a formelle di terracotta. Le singole formelle  piatte, che hanno una forma data dalla combinazione delle figure del  trapezio e della semiellisse (ora conservate nelle sagrestie della  Chiesa), si incastrano direttamente sulla superficie della cupola grazie  al fatto che ogni mattone utilizzato per la costruzione presenta due  elementi sporgenti di forma trapezoidale. La cupola, pertanto, aveva una  copertura a “squame di pesce” alquanto insolita in terra marchigiana,  ma che in Roma ha alcuni esempi come nel caso delle due chiese di piazza  del Popolo. Il luminoso interno, dopo i lavori di ammodernamento  terminati nel 1645, viene allungato nel 1728 con la costruzione del  cappellone a pianta retta sovrastato dalla cupola ellittica e fortemente  rimaneggiato per volontà del sacerdote Filippo Gaetano Palazzetti. La  volta a botte lunettata della navata, arricchita dalla scorniciature  mistilinee in stucco, conclude un disegno unitario frutto di sobria ed  aggraziata architettura d’inizio settecento che risente del Barocco  mitteleuropeo. Fa notare Fabio Mariano nel 1996 come la planimetria –a  prevalenza longitudinale- accenni al tema dell’avvolgimento spaziale  solo attraverso le poco accentuate scantonature degli angoli. All’epoca  gli Amministratori Comunali, che qui avevano convogliato finanziamenti  pubblici post-sisma di Gubbio del 1984, preferirono, su pressione  dell’Ufficio Tecnico Comunale, celare nel 1988 la scoperta anche alla  Soprintendenza BAP delle Marche. L’annunciato servizio televisivo su  TeleCagli Duemila non andò in onda e si perse un’occasione importante.  Così da allora la vera cupola della chiesa di San Filippo attende che si  apra un dibattito in ordine al suo possibile recupero".
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giovedì 19 maggio 2011
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