Insorge l’Udc: “No alle riconversioni”
Cagli Tutela i servizi sanitari sul territorio, a cominciare dagli  ospedali minori a rischio di riconversione. Lo chiede l’Udc attraverso  il coordinatore provinciale Marcello Mei. “Dopo le smentite e le  rassicurazioni dei giorni passati - osserva - ora invece si apprende che  un drastico piano di riduzione dei servizi sul territorio era già  predisposto, come più volte già anche noi avevamo annunciato con  preoccupazione. Ora la delibera in questione è stata sospesa , spero che  non si tratti della stessa manfrina fatta dal Governo con il nucleare,  ossia una sospensione tattica in vista delle prossime scadenze  elettorali.  Come Democratici cristiani chiediamo la programmazione di  una sanità capace di offrire l’eccellenza per gli acuti nella nostra  provincia e una residenzialità vicina al territorio per gli anziani e  non autosufficienti e le loro famiglie chiamate a lunghi periodi di  assistenza e cura e per quanti hanno patologie non  gravi.  Un ospedale  periferico, per quanto ridotto nei servizi, rappresenta pur sempre un  centro dal quale partono velocemente ambulanze, nel quale operano in  continuazione medici e infermieri, al quale ci si può rivolgere senza  intasare le strutture che si occupano di eccellenza sanitaria.      Invito il Presidente Spacca, il Dott. Ciccarelli, l’Assessore Mezzolani,  il Dott. Ruta a venire a Cantiano, a Cagli, a Piobbico o Apecchio o  nelle loro frazioni oppure a Pergola o Sasoferrato per vedere quanto  distano gli ospedali di Fano o Pesaro e come sia difficile arrivare ad  Urbino, mentre molto più facilmente si può andare a Gubbio o Città di  Castello. 
“E’ innegabile - prosegue Mei -  che occorra un taglio  incisivo alle spese superflue e siccome il bilancio dello Stato e  quello delle Regioni  hanno voci di spesa che poi sono tutte collegate  tra loro si cominci da subito con un atto di giustizia nei confronti dei  cittadini, di quanti percepiscono un salario di novecento o mille euro  al mese, di chi ha una pensione di  cinque o seicento euro e con quei  pochi soldi avrebbe grandi difficoltà a spostarsi lontano di decine di  chilometri e proprio nel momento di maggior bisogno ossia quando c’è di  mezzo la salute”. 
Sempre sul versante del Piano sanitario, va  registrata una ulteriore iniziativa del consigliere regionale Giancarlo  D’Anna, che ha pfresentato una mozione con la quale “impegna la Giunta  regionale a indire un’assemblea generale dei Comuni delle Marche, divisa  per province, con il coinvolgimento della Commissione competente, per  definire e condividere il percorso futuro della sanità nelle Marche”.  D’Anna prende le mosse proprio dalle proteste emerse in relazione alle  ipotesi di riconversiopne degli ospedali minori della provincia di  Pesaro e Urbino.
 
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