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martedì 3 maggio 2011

Insorge l’Udc: “No alle riconversioni”

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Insorge l’Udc: “No alle riconversioni”
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Cagli Tutela i servizi sanitari sul territorio, a cominciare dagli ospedali minori a rischio di riconversione. Lo chiede l’Udc attraverso il coordinatore provinciale Marcello Mei. “Dopo le smentite e le rassicurazioni dei giorni passati - osserva - ora invece si apprende che un drastico piano di riduzione dei servizi sul territorio era già predisposto, come più volte già anche noi avevamo annunciato con preoccupazione. Ora la delibera in questione è stata sospesa , spero che non si tratti della stessa manfrina fatta dal Governo con il nucleare, ossia una sospensione tattica in vista delle prossime scadenze elettorali. Come Democratici cristiani chiediamo la programmazione di una sanità capace di offrire l’eccellenza per gli acuti nella nostra provincia e una residenzialità vicina al territorio per gli anziani e non autosufficienti e le loro famiglie chiamate a lunghi periodi di assistenza e cura e per quanti hanno patologie non gravi. Un ospedale periferico, per quanto ridotto nei servizi, rappresenta pur sempre un centro dal quale partono velocemente ambulanze, nel quale operano in continuazione medici e infermieri, al quale ci si può rivolgere senza intasare le strutture che si occupano di eccellenza sanitaria. Invito il Presidente Spacca, il Dott. Ciccarelli, l’Assessore Mezzolani, il Dott. Ruta a venire a Cantiano, a Cagli, a Piobbico o Apecchio o nelle loro frazioni oppure a Pergola o Sasoferrato per vedere quanto distano gli ospedali di Fano o Pesaro e come sia difficile arrivare ad Urbino, mentre molto più facilmente si può andare a Gubbio o Città di Castello.

“E’ innegabile - prosegue Mei - che occorra un taglio incisivo alle spese superflue e siccome il bilancio dello Stato e quello delle Regioni hanno voci di spesa che poi sono tutte collegate tra loro si cominci da subito con un atto di giustizia nei confronti dei cittadini, di quanti percepiscono un salario di novecento o mille euro al mese, di chi ha una pensione di cinque o seicento euro e con quei pochi soldi avrebbe grandi difficoltà a spostarsi lontano di decine di chilometri e proprio nel momento di maggior bisogno ossia quando c’è di mezzo la salute”.

Sempre sul versante del Piano sanitario, va registrata una ulteriore iniziativa del consigliere regionale Giancarlo D’Anna, che ha pfresentato una mozione con la quale “impegna la Giunta regionale a indire un’assemblea generale dei Comuni delle Marche, divisa per province, con il coinvolgimento della Commissione competente, per definire e condividere il percorso futuro della sanità nelle Marche”. D’Anna prende le mosse proprio dalle proteste emerse in relazione alle ipotesi di riconversiopne degli ospedali minori della provincia di Pesaro e Urbino.

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