Boom di disoccupati nelle Marche
Incontro tra Cna, Inail, Inps e Direzione del lavoro sulle nuove forme contrattuali previste dalla riforma Fornero
Come si rilancia un mercato di lavoro asfittico come quello marchigiano? Se ne è discusso in un seminario organizzato dalla Cna Marche ad Ancona, al quale hanno partecipato i rappresentanti di Inail, Inps e della Direzione territoriale del lavoro.
Al centro del confronto, introdotto dal presidente Cna Marche Renato Picciaiola, la riforma del lavoro recentemente approvata dal parlamento, con particolare riferimento al riordino degli strumenti di flessibilità in entrata e la revisione del quadro normativo della flessibilità in uscita.
A illustrare le varie tipologie di lavoro previste dalla riforma Fornero è stata Simonetta Di Biase, della Direzione territoriale del lavoro di Ancona, che si è soffermata in particolare sui contratti a tempo determinato, intermittente e di apprendistato. Di lavoro accessorio, co.co.pro, lavoro autonomo e associazione in partecipazione si è occupata Viviana Sottile della sede provinciale Inps di Macerata, mentre per l'Inail regionale Giancarlo Cangiatosi ha illustrato le novità per le imprese in materia di lavoro somministrato, responsabilità solidale e tariffe ponderate. Sempre per l'Inail, Carmelina Giordano ha parlato dell'emersione dei lavoratori stranieri. Infine l'avvocato Stefania Morioni ha affrontato i temi spinosi della riforma dell'articolo 18 e delle nuove procedure di licenziamento.
"All'iniziativa - ha affermato Valter Recchia, responsabile relazioni sindacali per la Cna Marche - erano presenti molti imprenditori interessati ai nuovi strumenti per rilanciare l'occupazione attraverso una maggiore flessibilità in entrata. Confronti come questo, tra associazioni di categoria, Inps, Inail, Uffici del Lavoro, sono molto importanti perché consentono di evidenziare le buone prassi e accertare le criticità. A novembre faremo un nuovo incontro sull'Aspi (assicurazione sociale per limpiego) che dal 1° gennaio sostituirà l'indennità di disoccupazione ordinaria, la disoccupazione speciale edile e la mobilità (che resta ancora per 4 anni ma se ne riduce il periodo)."
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