Ospedale unico, D’Anna: “Molti politici ci stanno ripensando alle soglie delle elezioni”
D’Anna: “la via di Damasco corre il rischio di diventare un’autostrada”
Il vice presidente della Commissione Sanità della Regione Marche, Giancarlo D’Anna, sottolinea che molti sostenitori dell’ospedale unico potrebbero invertire la loro linea politica alle soglie delle elezioni amministrative. La ragione di questo cambiamento è il fatto che l’ospedale unico danneggerebbe gravemente gli utenti di Fano e dell’entroterra.
“E’ presumibile – dichiara D’Anna – che con l’avvicinarsi delle elezioni amministrative saranno in molti a “ripensare” la propria posizione sulla questione Ospedale Unico. Non tanto o non solo perché è arrivata la mannaia della crisi, ma perché giorno dopo giorno c’è consapevolezza da buona parte della popolazione che nell’affare ospedale unico a rimetterci saranno gli utenti ad iniziare da quelli di Fano e dell’entroterra. E così i fautori della “fantasanità”,non solo politici, che promuovevano l’ospedale unico come il paradiso sanitario in terra e vedevano nella difesa , rilancio e riorganizzazione dell’esistente (la struttura di Fano Pesaro e quelle dell’entroterra) una battaglia di retroguardia, oggi sono tentati di tornare sui propri passi magari con un’inversione a U verso Via Damasco.
Benvenuti si dirà, meglio tardi che mai. Forse alcuni avranno letto finalmente il Piano Socio Sanitario nel quale è chiaramente scritto, da anni, che le famose “eccellenze” in provincia di Pesaro non sono altro che “un’unica struttura per la copertura del fabbisogno di assistenza e cura a livello minimo su Area Vasta”e tutto il resto ad Ancona.. Forse altri avranno preso atto che, se non si è riusciti a ultimare in 5 anni le nuove camere mortuarie a Fano, sarà difficile che riescano a costruire nello stesso lasso di tempo un ospedale unico nel quale,tra l’altro, accorpare quello che resterà dei vari ospedali della provincia. Forse si è accesa la lampadina a quanti a distanza di vent’anni iniziano a pensare che la mancata ultimazione delle “nuove” camere operatorie (finanziate da sempre) non sia dovuta ad altro che a una precisa strategia di svilimento e smantellamento del Santa Croce. Forse ci si è resi conto che nel giro di breve termine diversi primari del Santa Croce se ne andranno in pensione senza essere sostituiti o per meglio dire il testimonio passerà ai colleghi di Pesaro rafforzando così il presidio di quella città.
Più semplicemente forse – continua D’Anna – , in una casuale visita all’ospedale di Fano, magari passando attraverso il Pronto Soccorso, alcuni si son resi conto che di “ospedale” a Fano resta ben poco. Non solo, l’Azienda Marche Nord nel caso in cui non venga costruito l’Ospedale Unico potrebbe a questo punto, complice l’ennesima riduzione di posti letto prevista dal Governo, decidere di accorpare in “un’unica struttura”esistente (Pesaro)reparti,medici e malati ,in quel caso sarebbe la fine definitiva dell’Ospedale Santa Croce visto che fu lo stesso assessore Mezzolani a dichiarare in passato che “bisognava rafforzare l’Azienda preesistente”, cioè Pesaro.
Come uscire da questa situazione - conclude D’Anna - ? Non è facile ma c’è un’unica strada: Fano si riappropri della sua autonomia. Alla base di questa situazione c’è la nascita dell’Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord, legge approvata in Regione con il solo voto contrario del sottoscritto e di un esponente dei Comunisti Italiani. Bene oggi quei consiglieri e quei partiti che uscendo dall’aula e non esprimendo un voto avallarono direttamente lo smantellamento di Fano e l’umiliazione dell’entroterra, possono nei fatti rimediare lo scempio aderendo e votando la proposta di legge regionale di cui sono primo firmatario per la soppressione dell’Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord. Non c’è tempo da perdere”.
Il vice presidente della Commissione Sanità della Regione Marche, Giancarlo D’Anna, sottolinea che molti sostenitori dell’ospedale unico potrebbero invertire la loro linea politica alle soglie delle elezioni amministrative. La ragione di questo cambiamento è il fatto che l’ospedale unico danneggerebbe gravemente gli utenti di Fano e dell’entroterra.
“E’ presumibile – dichiara D’Anna – che con l’avvicinarsi delle elezioni amministrative saranno in molti a “ripensare” la propria posizione sulla questione Ospedale Unico. Non tanto o non solo perché è arrivata la mannaia della crisi, ma perché giorno dopo giorno c’è consapevolezza da buona parte della popolazione che nell’affare ospedale unico a rimetterci saranno gli utenti ad iniziare da quelli di Fano e dell’entroterra. E così i fautori della “fantasanità”,non solo politici, che promuovevano l’ospedale unico come il paradiso sanitario in terra e vedevano nella difesa , rilancio e riorganizzazione dell’esistente (la struttura di Fano Pesaro e quelle dell’entroterra) una battaglia di retroguardia, oggi sono tentati di tornare sui propri passi magari con un’inversione a U verso Via Damasco.
Benvenuti si dirà, meglio tardi che mai. Forse alcuni avranno letto finalmente il Piano Socio Sanitario nel quale è chiaramente scritto, da anni, che le famose “eccellenze” in provincia di Pesaro non sono altro che “un’unica struttura per la copertura del fabbisogno di assistenza e cura a livello minimo su Area Vasta”e tutto il resto ad Ancona.. Forse altri avranno preso atto che, se non si è riusciti a ultimare in 5 anni le nuove camere mortuarie a Fano, sarà difficile che riescano a costruire nello stesso lasso di tempo un ospedale unico nel quale,tra l’altro, accorpare quello che resterà dei vari ospedali della provincia. Forse si è accesa la lampadina a quanti a distanza di vent’anni iniziano a pensare che la mancata ultimazione delle “nuove” camere operatorie (finanziate da sempre) non sia dovuta ad altro che a una precisa strategia di svilimento e smantellamento del Santa Croce. Forse ci si è resi conto che nel giro di breve termine diversi primari del Santa Croce se ne andranno in pensione senza essere sostituiti o per meglio dire il testimonio passerà ai colleghi di Pesaro rafforzando così il presidio di quella città.
Più semplicemente forse – continua D’Anna – , in una casuale visita all’ospedale di Fano, magari passando attraverso il Pronto Soccorso, alcuni si son resi conto che di “ospedale” a Fano resta ben poco. Non solo, l’Azienda Marche Nord nel caso in cui non venga costruito l’Ospedale Unico potrebbe a questo punto, complice l’ennesima riduzione di posti letto prevista dal Governo, decidere di accorpare in “un’unica struttura”esistente (Pesaro)reparti,medici e malati ,in quel caso sarebbe la fine definitiva dell’Ospedale Santa Croce visto che fu lo stesso assessore Mezzolani a dichiarare in passato che “bisognava rafforzare l’Azienda preesistente”, cioè Pesaro.
Come uscire da questa situazione - conclude D’Anna - ? Non è facile ma c’è un’unica strada: Fano si riappropri della sua autonomia. Alla base di questa situazione c’è la nascita dell’Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord, legge approvata in Regione con il solo voto contrario del sottoscritto e di un esponente dei Comunisti Italiani. Bene oggi quei consiglieri e quei partiti che uscendo dall’aula e non esprimendo un voto avallarono direttamente lo smantellamento di Fano e l’umiliazione dell’entroterra, possono nei fatti rimediare lo scempio aderendo e votando la proposta di legge regionale di cui sono primo firmatario per la soppressione dell’Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord. Non c’è tempo da perdere”.
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