Cagli (PU)
L'attuale Cagli deriva dall'antica Cale, che sorgeva in
posizione elevata a dominare la Flaminia, la strada romana che
collegava Roma all'Adriatico prendendo il none da Caio Flaminio, che nel
220 a.C. aveva trasformato una via malagevole e insicura in una delle
strade più importanti dell'Italia antica.
A testimoniare invece il periodo rinascimentale resta il possente
Torrione, considerato anche il simbolo di Cagli. Questa costruzione,
opera di Francesco di Giorgio Martini, è sopravvissuta alla Rocca, alla
quale era collegata da un camminamento sotterraneo, distrutta da
Guidobaldo nel 1502 per non farla cadere nelle mani del valentino.
Alla prima metà del Cinquecento risalgono le origini del Giuoco
dell'Oca, che oggi viene riproposto in agosto con il corredo di un
grande corteo storico che sfila per le vie cittadine. I quattro
Quartieri si disputano il Palio con questo gioco, animato da pedine
umane. Vince la contesa il Quartiere che, dopo varie peripezie e una
buona dode di fortuna, riesce a porre la propria pedina sulla casella
54, che nel grande tabellone è occupata da san Geronzio, patrono della
città, e dalla sua candida oca. Alla fine, si festeggia, o ci si
consola, nelle taverne, fornite di buon vino e dei piatti tradizionali
della cucina locale.
A proposito di Cagli, va ricordato che fu patria di Fra Prospero
Domenico Maroni, autore della Decisiones Prudentiales Casuum et
Quaesitorum Conscientiae, pubblicate nel 1702. Nel famoso "caso 167", in
qualità di inquisitore si occupò di pratiche magiche e di credenze
dell'epoca, con particolare riguardo al territorio marchigiano.
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domenica 7 ottobre 2012
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