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domenica 7 ottobre 2012

Cagli (PU)

Cagli (PU)
L'attuale Cagli deriva dall'antica Cale, che sorgeva in posizione elevata a dominare la Flaminia, la strada romana che collegava Roma all'Adriatico prendendo il none da Caio Flaminio, che nel 220 a.C. aveva trasformato una via malagevole e insicura in una delle strade più importanti dell'Italia antica.
A testimoniare invece il periodo rinascimentale resta il possente Torrione, considerato anche il simbolo di Cagli. Questa costruzione, opera di Francesco di Giorgio Martini, è sopravvissuta alla Rocca, alla quale era collegata da un camminamento sotterraneo, distrutta da Guidobaldo nel 1502 per non farla cadere nelle mani del valentino.
Alla prima metà del Cinquecento risalgono le origini del Giuoco dell'Oca, che oggi viene riproposto in agosto con il corredo di un grande corteo storico che sfila per le vie cittadine. I quattro Quartieri si disputano il Palio con questo gioco, animato da pedine umane. Vince la contesa il Quartiere che, dopo varie peripezie e una buona dode di fortuna, riesce a porre la propria pedina sulla casella 54, che nel grande tabellone è occupata da san Geronzio, patrono della città, e dalla sua candida oca. Alla fine, si festeggia, o ci si consola, nelle taverne, fornite di buon vino e dei piatti tradizionali della cucina locale.
A proposito di Cagli, va ricordato che fu patria di Fra Prospero Domenico Maroni, autore della Decisiones Prudentiales Casuum et Quaesitorum Conscientiae, pubblicate nel 1702. Nel famoso "caso 167", in qualità di inquisitore si occupò di pratiche magiche e di credenze dell'epoca, con particolare riguardo al territorio marchigiano.

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