Comunicato di SEL del Catria Nerone. Sanità e Case della Salute: Mezzolani si dimetta.
La proposta di taglio dei posti letto  e la trasformazione 
degli Ospedali del nostro entroterra in Case della Salute, avanzata 
dall’assessore Mezzolani e dal Direttore generale Asur Ciccarelli, 
nell’ambito della più generale riorganizzazione della sanità regionale, 
rappresentano un autentico, violento attacco al diritto alla salute dei 
cittadini. Attacco che niente può giustificare.
 L’intera
 vicenda, nel suo dipanarsi già a partire dall’emblematica  ed 
inquietante questione della determina 240 del marzo del 2011, ci 
racconta un’avvilente storia dove arroganza e omertà si intrecciano 
sovente a scarsa lungimiranza, approssimazioni, supponente distacco 
dalle voci dei territori. Sia nel metodo che nel merito. La reazione di 
amministratori e dirigenti dello stesso Pd appare obiettivamente e 
colpevolmente tardiva, stante l’evidente volontà, più volte 
manifestatasi, dell’assessore Mezzolani di promettere nel tempo tutto ed
 il contrario di tutto a tutti, stante le mille prove date di scarsa 
volontà di apertura vera, di ascolto vero, di dibattito vero. Stante 
l’evidente volontà di rassicurare senza mai impegnarsi e la 
contraddittorietà degli atteggiamenti e delle decisioni. Stante 
l’evidente volontà di prender tempo, cercando di volta in volta 
accomodanti giochi di sponda, e presentare il conto a giochi fatti o 
quasi. Arroganza che, se ce ne fosse ancora bisogno, trova ulteriore 
conferma nella evidente volontà dell’assessore di non rispettare neanche
 la procedura che vorrebbe che il taglio dei posti letto fosse discussa e
 decisa annualmente nei Piani di Area Vasta approvati dalla giunta con 
il parere della Commissione Sanità e sentiti Comuni e province ( CAL ) e
 le categorie ( CREL ).
La verità è che gli 
ospedali di Cagli e Fossombrone si avviano a diventare, mestamente e 
dopo mille rassicuranti bugie, poco più che dei Poliambulatori, con 
l’eliminazione dei posti letto non solo per acuti, ma anche per 
post-acuzie e lungodegenze: privati cioè di ogni funzione di degenza 
ospedaliera, con un punto di primo intervento solo diurno assolutamente 
insufficiente e nessun laboratorio analisi  (solo un punto prelievi ). In
 questo quadro chiedere con forza le dimissioni dell’assessore Mezzolani
 appare una richiesta ovvia, inevitabile e persino insufficiente.
Sinistra
 Ecologia Libertà chiede parimenti la riapertura dell’intera partita 
della sanità regionale, ritenendo possibile oltreché necessario, in 
perfetta sintonia con quanto più volte affermato dal Comitato “La Salute
 ci riguarda “ "realizzare un progetto socio sanitario diverso condiviso
 quanto più possibile con cittadini, operatori sanitari, sindacati e 
amministratori, basato sulla massima integrazione e riqualificazione 
 dei servizi ospedalieri esistenti (anche attraverso l'innovazione 
tecnologica ), basato sulla eliminazione degli sprechi e dei doppioni, 
sulla definizione della mission e degli obbiettivi specifici di ogni 
singolo Ospedale, come è stato già fatto nella vicina Romagna (da alcuni definita integrazione selettiva )".
Invitiamo
 ad una mobilitazione forte e permanente, che non si riduca alla 
semplice resa dei conti all’interno del Pd, mobilitazione fatta di 
informazione, condivisione, se necessario presidi simbolici dei siti, 
manifestazioni presso le sedi istituzionali fino  alle dimissioni, come 
atto forte e di evidente gravità, dei consigli comunali interessati.
Rifiutando
 con energia l’ultimo atto di arroganza, ancorché di sottaciuto ricatto,
 ancora ieri operato a mezzo stampa dall’assessore Mezzolani quando ha 
affermato che l’alternativa a questa “riforma” è il Commissariamento. 
Prendere o lasciare.
Tradendo ancora una 
volta l’incapacità di certa classe politica a comprendere che ci sono 
tematiche che rappresentano veri e propri “nervi scoperti” nel comune 
sentire dei cittadini;  la sanità ( e quindi il diritto alla prevenzione
 e alla cura, ma anche tutto il discorso legato all’ambiente, ai 
depuratori, alle discariche etc.) così come l’acqua ed i beni comuni 
come beni universali e pubblici, non sono tematiche uguali a tante 
altre: coinvolgono sentimenti, fragilità, preoccupazioni, diritti 
fondamentali. La cui unica risposta sta nella buona politica capace di 
ascolto, trasparenza, condivisione e scelte responsabili.
Toni Matteacci
Responsabile SEL Catria Nerone 
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