Elisa Venturi
La Riconquista dell’otium arriva in edicola
Lo
ha scritto di getto. Con un capitolo che nasceva chiaro in testa mentre
l’altro si stava per concludere. “La Riconquista dell’otium” è il terzo
libro di Urbano Urbinati, una sorta di flusso di coscienza che passa
per persone e personaggi della letteratura (e pure della Bibbia), che
raccoglie frasi e riflessioni sulle quali il lettore è invitato a
riflettere a sua volta. Ecco l’otium, non l’ozio, il bighellonare senza
scopo e senza meta della traduzione italiana. Ma se gironzolare deve
essere, allora sia tra frasi, deduzioni e commenti dai quali la vita
frenetica aveva provato a distogliere. L’ascolto è il punto di partenza
dell’autore e di arrivo del lettore, spesso impegnato a elencare la
quantità di cose che deve fare, di rado impegnato nella ricerca, quella
vera. Ritrovare se stesso è il senso di questa ricerca da riscoprire,
forse più facile al termine di una vita dedicata a lavoro e famiglia, ma
possibile ricavando per sé un piccolo spazio quotidiano dedicato ad
ascolto e riflessione. Per spiegarlo, il professor Urbinati prende in
prestito una frase di Marai: “Occorre molto tempo per imparare che in
realtà non si ha un bel niente da fare. E quasi sempre è proprio allora
che si comincia a fare qualcosa”. “Un libro da leggere – commenta
l’autore – intanto perché è scritto bene e in modo chiaro”.
“La Riconquista dell’otium” è edito da QuattroVenti e sarà
distribuito nelle librerie di tutta Italia in un formato tascabile e
snello, da rileggere anche una volta letto. L’illustrazione in copertina
è del pittore Stelio Meschini: il disegno, ideato ad hoc per il titolo,
è ispirato dalla contemplazione.
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