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Striscioni e preghiere sotto l'ospedale
Come da tradizione, il carro con il Cristo morto si è fermato sotto l'ospedale. Per salutare e pregare assieme ai malati e a chi, ogni giorno compresi questi di festa, se ne prende cura.
Quest'anno, forse, quella preghiera era un po' diversa. Recitata con un desiderio in più nel cuore: poter tornare ogni anno sotto a un ospedale e non sotto a un poliambulatorio. Perché è a poco più di questo che la giunta regionale delle Marche vorrebbe ridurre l'ospedale Celli, che serve un territorio troppo vasto per essere abbandonato.
Un territorio che ha smesso di credere alle rassicurazioni dell'assessore alla Sanità Mezzolani (del quale ha chiesto le dimissioni con un documento votato all'unanimità dal consiglio della comunità montana del Catria e Nerone) e che ha deciso di passare ai fatti.
Due striscioni per l'ospedale e contro Spacca sono stati appesi sulla piazza davanti all'ospedale prima che passasse la processione del Cristo morto ieri sera, Venerdì santo.
E uno striscione, dietro l'ospedale, sulla Flaminia, è comparso oggi: "L'ospedale come le vostre poltrone, intoccabile", è il messaggio lanciato da alcuni cagliesi. Dipendenti dell'ospedale, volontari della associazioni, politici locali e tanti liberi cittadini dietro una battaglia che vede, come quasi mai accade, impegnati tanti giovanissimi. Decisi a difendere un ospedale che non hanno conosciuto ai tempi d'oro, quelli dei tanti reparti e delle operazioni all'avanguardia, ma che non vogliono neppure abituarsi a ricordare come la Casa della Salute, quella con i medici di famiglia, il punto prelievi e l'ambulanza.
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sabato 30 marzo 2013
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