“Corridona scorretto”. E la Cagliese ricorre
Corridonia – La Cagliese Calcio vuole la vittoria a tavolino. Non
tanto perché quella sconfitta a Corridonia le è valsa la retrocessione,
ma per gli eventi pre-partita che hanno senz’altro condizionato l’umore
dei giocatori. Oltre che per un arbitraggio dai più giudicato parziale.
“A Corridonia sono successe delle cose molto gravi – spiega il
direttivo della Cagliese Calcio - che nulla hanno a che fare con il
calcio: quello che è avvenuto prima della partita ha del clamoroso.
Appena arrivati dentro l'impianto di gioco, mentre la nostra squadra si
stava dirigendo verso gli spogliatoi, approfittando del fatto che in
quel momento era solo, un nostro giocatore veniva aggredito con un pugno
in faccia e con una bomboletta spray in volto, da un loro tesserato,
che poi è sceso normalmente in campo con il numero 4. Il nostro
tesserato (Painelli) che doveva essere uno dei protagonisti della
partita, ha dovuto subire un ricovero in ospedale e non ha potuto
giocare a causa di questo fatto. Davanti agli occhi di Ciarlantini, del
suo staff e dalla nostra società.
La partita è stata completamente
falsata da questo episodio, con molti dei nostri giocatori che sono
molto giovani che avevano paura di scendere in campo, convinti di andare
a giocare un partita di calcio, non di andare a fare delle risse”.
La
Cagliese calcio ha, quindi, presentato una denuncia e un ricorso,
chiedendo la partita vinta a tavolino, perché il clima di terrore che
l'allenatore del Corridonia e di conseguenza i suoi giocatori hanno
creato niente hanno a che fare con lo sport e con i valori che esso
insegna. Ci sarebbe piaciuto giocare la partita in condizioni di civiltà
e di correttezza, magari stringendo la mano agli avversari in caso di
sconfitta, ma questo non è stato possibile e allora andremo a fondo
perché la verità venga a galla e sia fatta giustizia, sia penale che
sportiva”.
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martedì 14 maggio 2013
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