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Non c'è pace per l'ospedale di Cagli
CAGLI - "C'è una riforma in corso. Le decisioni che si devono prendere, le prenderanno tutte il sindaco Catena e l'assessore Mezzolani". Non conferma e non smentisce, il direttore d'Area vasta 1 Maria Capalbo, la possibile e drastica riduzione dei medici del servizio di continuità assistenziale (l'ex guardia medica).
Non sono ancora terminati i festeggiamenti per aver salvato l'ospedale, che Cagli è di nuovo "sul piede di guerra" a causa di una voce, ma di quelle che non nascono per caso, riportata dal referente per le guardie mediche.
"Ora copriamo i territori di Cagli, Cantiano e Acqualagna in due - spiega Marco Rosati - con un collega su Piobbico e Apecchio. Voci accreditate ci hanno riportato la volontà di allargare la competenza a Serra e Frontone, ma affidando a un solo medico la copertura del territorio. Con un risparmio esiguo a fronte del danno per i cittadini".
Una riduzione che andrebbe a colpire proprio quell'emergenza territoriale che Spacca e Mezzolani hanno sempre detto di voler potenziare.
"Colpendo così duramente la continuità assistenziale - chiarisce Rosati - si penalizza uno dei servizi più efficienti: un servizio a basso costo e alta qualità, con il rischio di arrivare a negare uno dei più elementari servizi sanitari" su un territorio, non è possibile non ricordarlo, dalla viabilità complicata e dalle distanze che vanno misurate con l'orologio, più che con il metro.
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domenica 5 maggio 2013
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