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sabato 20 aprile 2013

"Si taglino gli sprechi, non i diritti"

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"Si taglino gli sprechi, non i diritti"

CALCINELLI - C'erano anche una decina di ragazzi di Cagli, tra il pubblico che, giovedì sera, ha assistito al consiglio comunale allargato nella palestra di Calcinelli. Un consiglio che è stato la somma di 12 consigli, quelli dei comuni dell'ex comunità montana di Fossombrone (Barchi, Fossombrone, Isola del Piano, Montefelcino, Montemaggiore al Metauro, Orciano di Pesaro, Piagge, Saltara, San Giorgio di Pesaro, Sant’Ippolito e Serrungarina), oltre a quello di Cartoceto.


Dodici consigli che hanno votato all'unanimità un odg col quale chiedono la revoca del Piano sanitario regionale che prevede la riconversione dei piccoli ospedali dell'entroterra, che ogni decisione venga presa in modo condiviso e consultando i sindaci e che, nella riforma, trovi posto una forte riduzione delle spese burocratiche nel settore sanitario.


Con l'approvazione dell'odg, inoltre, i sindaci si impegnano a comunicare l'approvazione del documento al presidente Spacca, all'assessore Mezzolani, alla commissione sanità e ai capogruppo in regione e a "sostenere le posizioni contenute nel documento in tutti i modi e le forme possibili", predisponendo "ogni azione utile nel caso di mancato accoglimento, da parte della giunta regionale, delle richieste".


Un entroterra unito, questa volta, si è deciso a ribellarsi: c'è voluta, a detta loro, una riforma che non taglia gli sprechi, ma si accanisce sui diritti fondamentali dei cittadini, come quello alla salute.


"È più facile trovare un tartufo in piazza Dante che un posto letto nella provincia di Pesaro e Urbino", ha detto il sindaco (e medico) di Fossombrone Maurizio Pelagaggia snocciolando casi e numeri di una situazione già complicata.


"Ora, con le strutture a regime - ha detto -, i ricoveri sono difficili, tanto che, non di rado, gli anziani vengono lasciati a casa e curati lì. Se prendiamo il numero dei cittadini e lo dividiamo per i posti letto, ci rendiamo conto che la provincia di Ancona ne ha il 120% in più rispetto a quella di Pesaro e Urbino. In più dislocati prevalentemente sulla costa. Questo dà la dimensione di quanto questi tagli siano insensati: chiudere Fossombrone farebbe risparmiare alla sanità regionale lo 0,1%. Alle amministrazioni la Spending review ha tolto molto di più in percentuale, ma nessun sindaco si è sognato di toccare i servizi fondamentali.


La questione è che mancano i soldi, ma poi si trovano due milioni di euro per Dustin Hoffman, 400mila euro l'anno costano i sondaggi di gradimento di Spacca, per non parlare dei viaggi in giro per il mondo".


"Ci sono provincie di serie B, con entroterra che diventano di serie C e colline che vengono trattate come fossero di serie D. Tutto questo è impossibile - ha precisato il sindaco di Orciano Bacchiocchi -. Si taglino gli sprechi, non i servizi essenziali". Aggiungendo che: "chi amministra, lo fa come se stesse gestendo l'emergenza. Dobbiamo, invece, tornare a essere costruttori del futuro per uscire da questa desolazione".


"Non mi piace questa definizione di ospedali grandi o piccoli - ha precisato il sindaco di Saltara Cicoli -, ci sono solo ospedali che funzionano bene con operatori in grado di garantire umanità e altri no. Le riforme non si fanno dalla sera alla mattina: iniziamo con iniziative di contrasto alla mobilità passiva e passiamo per la riorganizzazione dei territori con cura domiciliare, telemedicina, rete territoriale del soccorso. Nulla è più ingiusto che far le parti uguali fra disuguali, diceva don Milani. Spero che questi sindaci rimangano uniti e propongo, se non saremo ascoltati, le dimissioni di tutti".




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