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Tramontana e acqua alta non fermano Raffaele e Oana
Domenica la sveglia ha suonato alle 6. Ma è servita oltre un'ora per smontare il campo, "armare" la cavalla e ripartire.
La domenica Raffaele Pierotti e Oana l'hanno passata con qualche amico: chi gli ha offerto la colazione, chi li ha invitati a pranzo. Ma anche con qualche difficoltà, compreso un tratto di strada da allungare: i tre guadi da affrontare sono risultati impossibili per l'acqua alta e gli argini pericolosi.
Due ore in sella e due a piedi, il percorso complessivo. Sferzati dalla tramontana, con il freddo che si attacca addosso. "Oana aveva fame - racconta Raffaele -. Abbiamo trovato una vecchia stalla con un prato e dell'acqua. Oana è più serena, anche se mi cerca spesso quando mi allontano e nitrisce per chiamarmi. I cavalli sono fatti così: quando si viaggia da soli diventano affettivi, sentimentali.
Dopo l'attività sportiva, didattica e nella federazione equestre, lentamente sto tornando a essere un uomo delle montagne: quello è un mondo che mi sono lasciato alle spalle. Ma tornare alla vita rude non è facile, specialmente con tanti acciacchi.
Non reggo il confronto con Oana: lei è sana, io no".
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martedì 9 aprile 2013
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